Autore:
Rainbow Rowell e Faith Erin Hicks
Prezzo: 20,00€
Voto: ★★★★
Trama
Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella
malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che
deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e
Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera.
Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina
su cui fantastica da tre anni…
L’amata scrittrice Rainbow Rowell e l’arista vincitrice
dell’Eisner Award Faith Erin Hicks si sono unite per creare questa storia
tenera e divertente su due adolescenti che imparano cosa significhi dire addio
ad un posto - e a una persona – senza rimpianti.
Deja e Josiah sono amici stagionali. Ogni autunno per tutti
gli anni del liceo si sono ritrovati a lavorare nel più bel campo di zucche del
mondo. Si dicono addio ogni Halloween, e si ritrovano ogni primo settembre. Ma
quest’anno è diverso. È il loro ultimo anno. L’ultima stagione al Campo.
L’ultimo turno, l’ultimo addio.
E se diventasse un’avventura?
Recensione
Allora, buongiorno cari lettori e lettrici (sempre se ci siete
ancora), bentornati sul mio blog. Oggi interrompo un attimo la rubrica “Letture
in Quarantena” per presentarvi questa graphic novel molto carina a tema
autunnale. Ringrazio tantissimo Oscar Vault che, grazie al suo reclutamento
recensori, mi ha dato la possibilità di leggere questa graphic novel in
anticipo rispetto alla sua data di pubblicazione.
Comincio col dire che nell’ultimo periodo mi sono riavvicinata
al mondo di fumetti, manga, graphic novels e web comics, anche per il fatto che
sono relativamente più semplici da leggere rispetto a dei libri e quindi mi
tengono impegnata meno tempo. Comunque, sono contenta di esplorare anche questo
mondo e non vedo l’ora di poter leggere altro.
Tornando alla recensione vera e propria, ho scelto questa
graphic novel perché ho pensato fosse perfetta per il periodo. La vicenda è
ambientata ad ottobre, nel periodo di labirinti di mais, campi di zucche, case
stregate, dolcetti di Halloween e mele caramellate. Ottobre, oltre ad essere il
mio mese preferito e quello che secondo me rappresenta meglio l’autunno, è
anche un periodo in cui tutto sembra magico e circondato da un’atmosfera
misteriosa ma allo stesso tempo divertente.
Come ho già anticipato nella sinossi, i protagonisti sono
Josiah e Deja, due semplici ragazzi liceali i quali condividono un’amicizia
particolare: si comportano da amici solo durante i mesi in cui lavorano al
Campo, mentre il resto dell’anno è come se non si conoscessero. Sono dunque
amici stagionali, e a loro va bene così, all’inizio.
Il movente di tutte le avventure è una ragazza. Più
precisamente Marcy, la ragazza che Josiah ha conosciuto tre anni prima e che
lavora alla Bottega dei Dolcetti, uno degli stand del campo. Deja, da buona
amica incoraggia Josiah ad avvicinarsi alla “Ragazza dei dolcetti” e a
parlarle, prima che la giornata finisca e con lei anche la stagione al campo.
Dopo aver preso la fatidica decisione, i due vanno in giro a cercare Marcy ma
per un motivo o l’altro non riescono mai a trovarla, nemmeno girando il campo
in lungo e in largo e passando in rassegna tutte le bancarelle. Finalmente,
dopo aver passato vari stand come la Buca dei Marshmallow, il Paiolo dei
Popcorn e il Frito Pie Stop, riesce a trovare Marcy mentre è seduta su un
trattore a fare un giro. Riesce a parlarle ma la loro conversazione è il
contrario di ciò che Josiah aveva immaginato e ne rimane in parte deluso, ma
poi realizza che quello che gli mancherà non è affatto la Ragazza dei Dolcetti.
Il tutto si conclude con un lieto fine che ho volutamente omesso per evitare di
spoilerare tutto a chi a volesse leggere il libro.
Passando ai personaggi: come avrete capito, i protagonisti
sono Josiah e Deja. Entrambi sono all’ultimo anno del liceo e quindi anche alla
loro ultima stagione di lavoro al campo. Josiah, alto, biondo con gli occhi
azzurri è abbastanza timido e introverso, ma determinato a conseguire il titolo
di PESC (Premio Eccellenza Sul Campo) ancora una volta. Innamorato (o così
pensa) di Marcy, rischia di farla diventare un “mito del campo” senza l’aiuto
prezioso della sua amica. Deja, alta, un po’ in carne estroversa, ha un ruolo
fondamentale nel compimento della “missione”. Sarà lei infatti che spronerà
sempre Josiah a rincorrere il suo amore… non dimenticandosi però di assaggiare
tutte le prelibatezze del campo.
Mi sono piaciuti molto questi due personaggi, anche se Deja mi
ha dato l’impressione di essere una che si mette con tutti. Infatti più volte è
stato evidenziato il fatto che a avuto numerose storie d’amore e che, al
contrario di Josiah, sia più apprezzata, diciamo. Altra riguardo ai
personaggi: quanto ho trovato insopportabile il ragazzino che rubava i dolci!
Fossi stata dentro alla storia gli avrei già tirato una zucca in testa. Infine
tra le cose che meno mi sono piaciute, ci sono state la scena tra Marcy e
Josiah che è durata relativamente poco rispetto allo sforzo fatto per trovarla
(saranno tre pagine se non due), e la dichiarazione di Josiah a Deja, che a
parer mio è un po’ buttata lì. Ok qualche volta si è visto che Deja provava
qualcosa per Josiah, ma niente di che, e lui si è accorto che provava qualcosa
per lei solo dopo che è stato rifiutato dalla “ragazza dei suoi sogni”.
Insomma.. potevano svilupparla meglio, secondo me.
Ora passiamo a qualcosa di più pratico. Al contrario di altri fumetti o graphic novels, questa non è
in bianco e nero e, come anche si può notare dalla copertina, colori come
arancioni, gialli e marroncini, ma anche blu scuri e color jeans che fanno
contrasto, sono quelli predominanti. Lo stile di disegno è rilassato ma
comunque ricco di particolari che riescono a catturare l’attenzione del lettore
e le tavole no sono mai né tropo piene né troppo vuote, è tutto ben bilanciato.
Insomma, se volete qualcosa di leggero ma coinvolgente questa graphic novel fa
al caso vostro (occhio al prezzo però). Consigliata in particolar modo agli
amanti di letture cozy e agli amanti dell’autunno.
Detto questo, mi sono fatta un po’ prendere la mano con questa
recensione, infatti ha superato le 1050 parole, però sono contenta che sia
venuta proprio come la volevo. Devo impegnarmi così anche con le recensioni
dei libri (anche se chiaramente in
quelli manca l’aspetto grafico). Ok, ora ho finito di blaterare e ci sentiamo alla prossima
recensione!
Alice
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